8 albe è un progetto fondato da Dimora delle Balze con l’obiettivo di sostenere e promuovere lo sviluppo dell’arte contemporanea in Sicilia e nell’Italia Meridionale
Dimora delle Balze è una tenuta del 1800 in cui il tempo sembra non essere trascorso. La struttura si trova nella Sicilia Orientale, sull’altipiano degli Iblei, in una estesa vallata di 27 ettari a pochi chilometri da Palazzolo Acreide, città della Val di Noto riconosciuta nel 2002 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il luogo in cui sorge la struttura è intriso di storia: un antico portone conduce verso un giardino in cui si trovano alcuni resti appartenenti alla vecchia architettura e delle panchine poste sotto un pergolato retto da colonne classiche restaurate, con affaccio sulla Valle e sul fiume Manghisi.
Intervista
Progetto ambizioso, stando all’incipit dell’homepage: “Sostenere e promuovere lo sviluppo dell’arte contemporanea in Sicilia…”
Cos’ha in cantiere Dimora per il futuro?
8 albe è un progetto che è stato in gestazione per quasi 5 anni, da tempo pensavamo a come far vivere questo spazio portando al pubblico la nostra passione per l’arte contemporanea. Siamo vicini a vari artisti e designers e interloquendo con loro abbiamo pensato che fosse interessante creare una relazione tra un medium contemporaneo come quello della video arte e la corte d’inverno di Dimora delle Balze che narra una storia senza tempo. Così abbiamo valutato vari curatori e abbiamo scelto di chiamare per la prima edizione Carolina Ciuti che per più di otto anni è stata direttrice del Festival Loop di Barcellona. È stata una vera e propria scommessa, nell’entroterra della Sicilia far arrivare più di settanta persone la sera dell’inaugurazione e proiettare film come Lake Valley di Rachel Rose o The Knots we knot di Bárbara Sánchez Barroso e Adriana Vila Guevara.
Il tempo, uno dei temi principali. Tema (filosofico e direi “turistico”) abbastanza arduo. Si parla tanto oggi di Cittaslow, una vivibilità lenta che farebbe bene al turista ma anche al semplice abitante. La proposizione del tempo di 8Albe potrebbe essere un invito in tal senso?
No e sì. In realtà è una nostra suggestione che abbiamo passato alla curatrice. Il titolo del progetto nasce da questo, quando si arriva a Dimora delle Balze si respira una nuova narrazione come se il tempo e lo spazio prendano nuova forma. Ecco perché abbiamo pensato ad un’alba nuova, che non esiste, l’ottava. Ma otto è anche il numero dell’infinito un tema a noi caro, come anche l’onirico e il sogno. Se lei si gode la vista della vallata non può non domandarsi quali sono le vite che popolano quel mondo.
8 albe è un progetto che è stato in gestazione per quasi 5 anni, da tempo pensavamo a come far vivere questo spazio portando al pubblico la nostra passione per l’arte contemporanea. Siamo vicini a vari artisti e designers e interloquendo con loro abbiamo pensato che fosse interessante creare una relazione tra un medium contemporaneo come quello della video arte e la corte d’inverno di Dimora delle Balze che narra una storia senza tempo. Così abbiamo valutato vari curatori e abbiamo scelto di chiamare per la prima edizione Carolina Ciuti che per più di otto anni è stata direttrice del Festival Loop di Barcellona. È stata una vera e propria scommessa, nell’entroterra della Sicilia far arrivare più di settanta persone la sera dell’inaugurazione e proiettare film come Lake Valley di Rachel Rose o The Knots we knot di Bárbara Sánchez Barroso e Adriana Vila Guevara.
Il tempo, uno dei temi principali. Tema (filosofico e direi “turistico”) abbastanza arduo. Si parla tanto oggi di Cittaslow, una vivibilità lenta che farebbe bene al turista ma anche al semplice abitante. La proposizione del tempo di 8Albe potrebbe essere un invito in tal senso?
No e sì. In realtà è una nostra suggestione che abbiamo passato alla curatrice. Il titolo del progetto nasce da questo, quando si arriva a Dimora delle Balze si respira una nuova narrazione come se il tempo e lo spazio prendano nuova forma. Ecco perché abbiamo pensato ad un’alba nuova, che non esiste, l’ottava. Ma otto è anche il numero dell’infinito un tema a noi caro, come anche l’onirico e il sogno. Se lei si gode la vista della vallata non può non domandarsi quali sono le vite che popolano quel mondo.